Editorial | Sett 2021
Comic Sans
Il font più amato e odiato da tutti
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Ci sono alcune cose nella vita di tutti i giorni che spesso riteniamo così ordinarie tanto da essere praticamente invisibili, eppure senza di queste la nostra vita sarebbe molto difficile se non impossibile, una tra queste sono i font.
Siamo letteralmente circondati dai font, qualsiasi parola stampata è scritta con un font, e da quando la stampa a caratteri mobili di Gutenberg iniziò a diffondersi in Europa ad oggi, di font se ne sono disegnate un bel pò, ma all’occhio inesperto, sono per lo più tutte lettere ordinarie che formano parole della quale ignoriamo il nome del font con cui sono state scritte, ma c’è un’eccezione e si chiama Comic Sans.
Le origini
Tutto ha inizio nel 1994, Vincent Connare è seduto alla sua scrivania e riflette su come risolvere un problema in cui i suoi datori erano incappati senza pensarci. Aveva 34 anni ed era stato assunto dalla Microsoft Corporation come “creatore tipografico”, poco dopo che questa diventasse un colosso digitale.
Quel giorno aveva tra le mani una copia di prova di Microsoft Bob, un pacchetto software che aveva l’obiettivo di avere un’interfaccia user-friendly per rendere semplice l’esperienza di navigazione per i novizi del computer.
L’interfaccia infatti era progettata come l’interno di una casa dove ogni stanza conteneva decorazioni e mobili che rappresentavano le applicazioni – per esempio, cliccando sull’orologio era possibile aprire il calendario, mentre cliccare su un foglio bianco veniva aperto il software di videoscrittura. Il programma inoltre aveva una mascotte di nome Rover, un cane che aveva il compito di assistere l’utente con il programma.
Screenshot di Microsoft Bob
Alla vista del software Vincent capii che Bob aveva un problema: il font, a sua detta, Rover, il cane che faceva da mascotte aiutante nel software, non poteva parlare in Times New Roman.
Secondo Vincent infatti il font utilizzata per le istruzioni di Bob era antiquata, impersonale e in netto contrasto con il linguaggio e le immagini accessibili realizzate per aiutare l’utente. Fu così che iniziò a lavorare ad un sostituto dell’allora onnipresente Times New Roman.
Prima che Vincent legittimasse i tipi di font handmade con il suo Comic Sans questi erano già presenti dove aveva più senso immaginare la loro presenza: i fumetti. Si dà il caso infatti che Vincent si sia ispirato proprio ai font dei suoi fumetti preferiti (Batman: il ritorno del cavaliere oscuro e Watchmen) che in quel momento erano sulla sua scrivania mentre lavorava al suo Comic Sans.
Dopo aver lavorato alle maiuscole e alle minuscole, controllato gli spazi bianchi, l’interlinea, il kerning, quanto inchiostro consumassero sulla pagina e quanti pixel sullo schermo, inviò il risultato al team di Microsoft Bob… che gli diedero una brutta notizia.

L’interfaccia del software era stata impostata con le misure del Times New Roman e il Comic Sans era leggermente più grande, quindi non riusciva a stare nelle nuvolette per Rover, i bottoni e le diciture varie, in poche parole il Comic Sans non poteva prendere il suo posto. Fu così che si commercializzò il software con la sua font iniziale… e fu un flop.
Tuttavia, anche se il Comic Sans non fu utilizzato per Microsoft Bob, era comunque un font valida, così poco tempo dopo fu utilizzato per Microsoft 3D Movie Maker (un software per creare film animati amatoriali) e fu un successo.
Non ci è dato sapere quanto siano state rilevanti le font utilizzate per il successo dei due software, forse è stato solo un caso o forse no, tuttavia se guardiamo al futuro del Comic Sans da lì a poco, qualcosa si potrebbe supporre: che agli utenti non dispiaceva affatto (o almeno all’inizio di tutto).
Con l’arrivo di Windows 95 infatti il Comic Sans fu inserito come font supplementare del sistema operativo, iniziando di fatto la sua vera storia, gli utenti ora non solo potevano vederlo, ma potevano anche usarlo…
L’ascesa e il “declino”
E la gente lo usò, eccome se lo usò…
Era dappertutto, anche dove non sarebbe dovuto essere, all’inizio forse era divertente sui bigliettini di auguri, sulle ricerche scolastiche delle elementari, o sugli inviti alle feste di compleanni, e quando si chiese a Vincent come mai la sua font era così apprezzata rispose “Perché a volte è meglio del Times New Roman, tutto qui”.
Poi però le cose andarono peggio, molto peggio… come una bella battuta che all’inizio fa ridere tutti, dopo averla sentita e ripetuta un bel pò di volte, non fa più ridere, anzi, ti fa anche pentire di aver riso la prima volta, e lo stesso fu per il Comic Sans.
Iniziò a comparire su lapidi, ambulanze, siti per adulti, negli spot dell’adidas sulle maglie della nazionale di basket portoghese, ecc…













Fonte | Internet
Nei primi anni 2000 la gente ormai ne aveva abbastanza, la battuta che prima aveva fatto ridere ora non divertiva più, e chiunque su internet si accaniva sul Comic Sans. Ci fu una coppia, Holly e David Combs, che aprirono una campagna che aveva come scopo quello di bannare il Comic Sans, con tanto di merchandising e manifesto che recitava:
Il loro sito web iniziò a diventare popolare in tutto il mondo, tanto che il Wall Street Journal e Design Week pubblicarono un articolo in prima pagina sul Comic Sans.



Per quanto creare una campagna con un enorme movimento mediatico intorno ad un font usato male possa sembrare leggermente eccessivo, i coniugi Combs, non credono veramente che il Comic Sans sia la cosa peggiore del mondo, (anche se su alcuni aspetti possano avere più che ragione) anzi ringraziarono Vincent per essere stato allo “scherzo”, il nostro caro Vincent infatti, alla presenza di tutto questo clamore, si dimostrò più che diplomatico, difendendo la sua font ma riconoscendone anche le sue limitazioni. Secondo Vincent il motivo per cui molti scelgono di usare la sua font è “perché non sembra un font“ perché a differenza di un Bodoni, un Georgia, un Helvetica o un Baskerville, il Comic Sans è il più umano di tutti, inoltre aggiunge che “ Se si ama il Comic sans, non si sa granché di tipografia. Se lo si odia, non si sa ugualmente granché di tipografia e bisognerebbe cambiare hobby”.
Oggi
Oggi la società a un rapporto differente con il Comic Sans, non si trova più in giro come prima (per fortuna) ma quando succede, ci si mette a ridere (o a piangere) perché oggi con la sua storia il Comic Sans non è solo una font ma uno status, quando si vede questa font fuori posto, è perché, a seconda dei casi, lo si usa per ironia oppure come per i vecchi tempi, per qualcosa di amatoriale.
Il fenomeno sociale dietro questa font ha pochi precedenti nel suo settore, di fatto è la classica cosa che si ama odiare, come i politici o Justin Bieber nel 2009, e i numerosi meme a suo conto lo confermano, facendola diventare parte della cultura pop, basta scrivere Comic Sans su Google infatti per trovare una marea di articoli, meme, documentari, chi intitola film o canzoni con il nome di questo font, qualcuno che su reddit ha iniziato una sfida dove rifare le copertine dei film usando solo clipart e il Comic Sans, c’è addirittura chi ha realizzato una canzone parlando dell’odio ingiusto nei confronti del Comic Sans, con tanto di parte rap e un successivo remix dubstep (il Futura sarà anche andato sulla luna ma non ha questo privilegio).










Fonte | Internet
La verità è che per quanto se ne dica, il Comic Sans è una font come tante altre con i suoi pregi e difetti, ad esempio, le sue lettere sono poco precise e con tratti diversi, ma tuttavia grazie a ciò è consigliato per la lettura di testi per i bambini dislessici, che riescono a decifrare meglio le lettere che non si ripetono e sono più “amichevoli” di altre font tradizionali.

Per concludere, mi trovo d’accordo con le parole del padre del comic sans quando dice che, sia che si ami o che si odi, in entrambi i casi non se ne sa poi così tanto sulla grafica e la tipografia, perché non è il font il problema, ma come si usa, come tante strumenti può essere usato bene o male, un coltello può tagliare il pane o ferire qualcuno, e non avrebbe senso creare un movimento per bannare i coltelli nelle cucine di tutto il mondo. La cosa più semplice è utilizzarlo con moderazione è imparare dagli errori degli altri, per creare qualcosa di bello (anche con il Comic Sans).
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